Al via la sperimentazione di RITA – Remote Intelligence for Therapeutic Adherence, App sviluppata come Software as Medical Device (SaMD) che ha come obiettivo il miglioramento dell’aderenza terapeutica e il monitoraggio del paziente, anche a fini di ricerca, in ambito onco-ematologico. L’autorizzazione dello studio clinico di validazione pre-marcatura CE di RITA è arrivata dal Comitato Etico dell’ASST Santi Paolo e Carlo – Ospedale San Carlo di Milano e i primi pazienti saranno arruolati entro la prima metà dell’anno.
Il software dispositivo di medicina digitale è stato sviluppato da Advice Pharma Group, con il supporto tecnico di Fondazione Politecnico di Milano e StatInfo, e grazie alla partnership con GSK, Sanofi e Janssen insieme anche ad Amgen, BMS e Incyte. Amo la vita Onlus è il partner non profit che, al termine dello sviluppo, metterà il software a disposizione dei reparti di onco-ematologia italiani in forma gratuita. Vittorio Montefusco, onco ematologo dell’ASST Santi Paolo e Carlo, è il referente scientifico che porterà avanti la sperimentazione di RITA presso l’Ospedale San Carlo di Milano. «La partecipazione a questo studio rappresenta l’opportunità per iniziare a gestire in modo innovativo i nostri pazienti», dichiara Montefusco. «Oggi usiamo trattamenti innovativi, ma la nostra modalità di rapportarci con loro è rimasta quella di sempre e ha bisogno di essere aggiornata. Mi auguro che RITA ci dia la possibilità di essere più vicini ai nostri malati per poterli accompagnare con maggiore efficacia nel loro percorso terapeutico».
RITA – Remote Intelligence Therapy Adherence
Il software RITA, come anticipato, mira a supportare la gestione del paziente oncologico e onco-ematologico e si pone come interfaccia tra paziente e medico curante con l’inclusione del caregiver.
Questo innovativo progetto di Medicina Digitale permette, tra le varie funzionalità, di:
- gestire i dati clinici del paziente con un software EDC conforme al GDPR;
- migliorare l’esperienza di comunicazione tra medico e paziente;
- raccogliere in maniera continua i dati PRO.
Per il paziente RITA è dunque uno strumento di primo soccorso per la gestione delle problematiche più comuni, oltre che mezzo di comunicazione efficiente e “non invasivo” con il medico curante. L’inclusione del caregiver nel gruppo di comunicazione permette di creare un canale di scambio di informazioni efficace e di aumentare la fiducia con cui il paziente affronta il percorso terapeutico e il rapporto con lo specialista. «La partecipazione allo studio Rita da parte dell’Oncologia dell’ASST Santi Paolo e Carlo permetterà certamente di migliorare la qualità del servizio e di poter successivamente in modo più semplice utilizzare dati clinici ben raccolti per lo sviluppo di eventuali ricerche scientifiche», commenta Mauro Moroni, Direttore Oncologia Medica dell’ASST Santi Paolo e Carlo. «L’APP utilizzata in tale studio rappresenta qualcosa di estremamente dinamico per la gestione attuale dei nostri malati e si configura come piattaforma informatica anche per lo sviluppo successivo di altri servizi per i nostri pazienti».
I prossimi passaggi
Con l’approvazione del Comitato Etico dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, arriva dunque la conferma dell’elevata validità scientifica del progetto di medicina digitale per la cura e la gestione delle patologie onco-ematologiche. I pazienti saranno arruolati entro giugno, mentre la sperimentazione si concluderà entro la fine del 2022. «L’impegno della nostra Associazione è quello di esserci prima, dopo e durante la cura», dichiara Giuseppe Villarusso, Presidente di AMO la Vita Onlus. «Nel nostro lavoro quotidiano tocchiamo con mano come la solitudine sia la compagna peggiore della malattia e parallelamente quanto sia importante, determinante il dialogo tra malato, familiari, specialisti, dentro e fuori la struttura ospedaliera. Sin dalle prime volte che abbiamo sentito parlare di RITA – conclude Villarusso –, abbiamo pensato che andasse proprio in questa direzione e non possiamo che essere fiduciosi negli esiti di questa sperimentazione».