Sono stati oltre 300 i partecipanti all’evento annuale di AdvicePharma tenuto interamente online lo scorso 9 dicembre. Più di 30 ospiti, 15 interventi e due tavole rotonde per indagare a che punto è il nostro Paese sul fronte della sanità digitale, e quali le sfide imposte dallo sviluppo di nuove infrastrutture. Il filo conduttore della Digital Medicine, declinato negli specifici contesti di ricerca, ha guidato la giornata di lavori, in cui si sono volute indagare le prospettive dell’università e della ricerca, dei centri ospedalieri, di quelli farmaceutici e degli imprenditori nell’ambito della sanità italiana, europea e internazionale.
A che punto è l’Italia sul fronte della sanità digitale, e quali sono le sfide imposte dallo sviluppo di infrastrutture digitali in grado di definire nuovi spazi di ricerca e imprenditorialità nel contesto sanitario nazionale, europeo e internazionale. Sono alcuni dei temi toccati lo scorso 9 dicembre al “Digital for Clinical Day 2020 – Verso la Evidence-Based Digital Medicine” l’evento annuale di AdvicePharma Group, realizzato in collaborazione con la Fondazione per la Ricerca Ospedale di Bergamo (FROM), Alfa Technologies International, Isheo e Polihub e con il patrocinio del Politecnico di Milano. Dopo il successo dell’edizione 2019, a causa della situazione emergenziale che ha impedito lo svolgimento in presenza, il meeting si è svolto interamente online con il supporto del partner tecnico, Summeet.
Più di 300 i partecipanti (principalmente manager e dirigenti del settore dell’industria farmaceutica) con una media di permanenza di 4 ore ciascuno e di circa 160-180 presenze a intervento per 15 interventi, due tavole rotonde e oltre 30 ospiti che si sono avvicendati sul “palcoscenico virtuale” della conferenza. Numeri che danno il polso dell’interesse della comunità scientifica e imprenditoriale e alzano l’asticella dell’analisi critica del panorama italiano, in un confronto che ha allargato la visuale sulle potenzialità inespresse della sanità digitale nel nostro Paese e sui gap ancora da colmare rispetto ad altre realtà internazionali. «Anche quest’anno la partecipazione di relatori di prestigio fa capire come la Medicina Digitale vada oltre l’essere un interesse passeggero, quasi una moda, ma stia diventando uno strumento fondamentale per chi disegna le strategie nel settore della salute e, in particolare, per l’industria farmaceutica», ha dichiarato Alessandro Ferri, Managing Director di AdvicePharma.
«Le nuove tecnologie dischiudono scenari impensabili soltanto qualche anno fa», è stato il commento di Alberto Bombassei, presidente di FROM, patron del Gruppo Brembo, fondatore e presidente del Parco scientifico e tecnologico Kilometro Rosso in apertura di lavori. Bombassei ha identificato «tre fattori» necessari perché l’innovazione sia un valore tangibile per i cittadini: «Una cultura votata all’innovazione; la possibilità che il frutto della ricerca innovativa trovi un terreno fertile per la sua implementazione; e un contesto normativo in costante e dinamico aggiornamento». Elementi che sono riemersi, declinati negli specifici contesti di ricerca, nel corso della giornata di lavori, in cui si sono volute indagare le prospettive dell’università e della ricerca, dei centri ospedalieri, di quelli farmaceutici e degli imprenditori nell’ambito della sanità.
«Le terapie digitali e le altre proposte che nascono dalla digitalizzazione dei processi in sanità, confermano di avere un valore solo quando associati a una validazione tecnico-scientifica che permetta di garantire un reale e misurabile vantaggio teso a migliorare lo stato di salute del paziente», ha dichiarato Massimo Beccaria, President di AdvicePharma. Per questo motivo la conferenza ha fatto il punto su Digital Therapeutics, Digital Medicine e, come sfondo, sulla necessità di raccogliere, gestire e conservare l’enorme quantità di dati sanitari digitali che possono fornire una base preziosa per la ricerca futura.
In chiusura di lavori, Enrico Deluchi, General Manager del Polihub, Politecnico di Milano ha evidenziato proprio il tema dei dati: «Il mondo dell’Artificial intelligence, del machine learning e delle reti neurali si nutre di dati», ha sottolineato Deluchi, mettendo in luce un dettaglio: «La competizione strategica, in ambito sanitario, si deve giocare sul terreno dei dati e delle infrastrutture di calcolo». Il General manager del Polihub ha poi fatto il punto sull’architettura del sistema informativo e sulla necessità di un «pensiero architetturale complessivo che parte dalla struttura dei dati e includa le infrastrutture di comunicazione e di collegamento, i sistemi di calcolo i metodi di scambio e di presentazione delle informazioni, il tutto – ha concluso – condito di sicurezza informatica e riservatezza».